L'esordio del rapper e produttore milanese, tra pop/trap e chitarre distorte
Il kintsugi è l’arte giapponese di riparare le crepe con oro fuso, valorizzando i vuoti e le rotture; nell’EP d’esordio del rapper milanese Jinn la parola allude sicuramente al retroterra emotivo fosco ed inquieto di queste cinque tracce dal mood malinconico e alla capacità della musica di dare forza e valorizzare le debolezze; a noi però piace vedere anche una metafora, probabilmente involontaria, della pasta sonora questo breve lavoro prodotto interamente dallo stesso rapper: nei gangli e negli spazi di beat trap abbastanza classici, orientati all’elettronica, Jinn fa infatti letteralmente colare una colmata di chitarre distorte, riff di power chord e lick distorti, quasi mai troppo in primo piano ma costanti per la durata delle cinque tracce. ‘Kintsugi EP’ si inserisce una certa tendenza trap-rock ormai abbastanza affermata, ma lo fa con uno stile personale, scegliendo di non puntare tanto sulla aggressività, sull’estetica punk o sugli altri obiettivi che solitamente spingono un producer a schiaffare delle chitarrone in un beat. Qui si arriva invece confezionare una sorta di crossover melodico in salsa pop tra italiana che a tratti guarda verso alcune produzioni dei Linkin Park, un ibrido forse ancora da calibrare nel dettaglio, ma di cui colpisce la coerenza con la componente lirica e vocale. Diciamolo, in una scena di collaborazioni fast food e impersonali, chi coltiva una propria idea di musica in note e parole prendendosi il suo tempo parte con una piccola marcia in più.
---
La recensione Kintsugi ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-08-05 13:45:53
COMMENTI