Un'assenza viene demonizzata attraverso la musica: Lou Vice confeziona un buon disco di rock italiano con un'importante significazione concettuale.
Luigi Longo attraverso il moniker Lou Vice ha attraversato territori musicali eterogenei, prima di consolidare il proprio registro artistico con le più recenti pubblicazioni discografiche: l'ultima di queste, in linea cronologica, è intitolata “Sorrisi bruciati”, edita da Associazione Musicale Culturale Materia Sonora.
Sei canzoni a comporre un percorso taumaturgico per demonizzare il dolore di una perdita: l'artista nativo di Catanzaro suona un attento rock dalle venature cantautoriali per rendersi trasparente e condividere una porzione significativa e sofferta del proprio intimo. Ne consegue un'esperienza d'ascolto che è certamente profonda ma non per questo appesantita da grigiori di sorta: “Sorrisi bruciati” è agile, un buon disco di musica italiana che ha anche il coraggio di osare, in alcuni versanti, con sperimentazioni strumentali e metriche afferenti i trascorsi di Lou Vice negli ambienti più urban.
Le assenze lasciano ferite, e le canzoni non possono sostituirsi a chi non c'è più: quello che possono fare, e riescono in tale mission, è concedere un palliativo e placare quelle energie che risciano di sabotarci dall'interno. In tale ottica questo extended play di brani inediti si dimostra sapiente esempio di come si può tramutare il tutto in estro creativo, nella nascita di un fiore che può crescere e restare quale emblema di continuità.
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La recensione Sorrisi bruciati di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-07-05 03:59:16
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