I Punchline hanno questo “Vecchio Stile” tra le mani, rock melodico influenzato dall’indie, dall’emo e dal punk. Hanno tra le mani il loro esordio autoprodotto sulla lunga distanza, primo segnale di vita discografica dopo il loro vagito su nastro nel 1995 ed un 7 pollici del 1998.
Hanno tra le mani qualcosa di pubblico ma allo stesso tempo personale. Certo un episodio non da copertina, ma c’è di che esserne soddisfatti. Hanno curato tutto a dovere, una confezione di classe che è un piacere da maneggiare e guardare (grafica di Mirko Spino), l’aiuto degli amici nella realizzazione, il tempo di scrivere due righe a penna sulla presentazione, i weekend passati in studio. Molto personale.
E gli esiti riflettono tutto questo. Cantato in italiano, sfumature liceali ed atmosfere melanconiche, molto emo di quello ben fatto, roba che dice Stati Uniti ma anche Italia. Belle melodie e soprattutto ottime dinamiche che dimostrano perizia e padronanza tecnica, roba da poter arrischiare anche un disco strumentale. L’unico neo del disco è una registrazione della voce non convincente, a tratti penalizzante, ma dopo più ascolti, mentre si approfondisce sempre più la trama musicale, mentr ele canzoni si fanno strada nella memoria, la cosa passa in secondo piano.
Un disco che sa già di dolce ricordo, come gli scatti di Pantani.
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La recensione Vecchio Stile di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-03-04 00:00:00
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