Antonio Vollono inaugura un percorso da solista, in parallelo al suo impegno con la propria band. Ne consegue un disco di sperimentazioni in cerca della giusta rotta, segnali di fiducia in attesa del primo long play.
Campano di nascita ma trapiantato in Umbria per motivi di studio, Antonio Vollono intraprende un percorso parallelo alla sua esperienza con la band Larsen Effect; il risultato di questa strada da solista porta alla rinuncia del nome, quindi Vollono si presenta attraverso l'extended play “Oggi come ieri”, autoprodotto con un nugolo di fidati collaboratori.
Cinque brani col cartello “lavori in corso”, perché la prima volta in totale autonomia del nostro coincide con l'applicazione pratica dello studio di chitarra, basso e (soprattutto) produzione discografico: ne risulta un ascolto orientato all'indie rock di matrice cantautorale, con piccoli quadri del quotidiano il cui sentore è già forte a partire dall'intro strumentale dal titolo “Airali”, che altro non è che Ilaria al contrario. Credo che, a prescindere dalle convergenze, trovare il proprio nome nel titolo di una canzone sia un gesto bello e la diretta interessata dovrebbe sentirsi onorata e fortunata, a maggior ragione quando il materiale è del livello dell'album in oggetto di recensione, perché Vollono avrà anche tutta la cartellonistica e gli uomini forzuti in opera, ma segnali concreti se ne percepiscono. In tale contesto di sperimentazioni, è valida la strada del dialetto accennata in “Sient'm”, ancora acerba ma che può tenere aperto un filone da non sottovalutare, per rendere questo progetto ancor più peculiare.
Cura dei dettagli e voglia di osare: con un pizzico di coraggio, Vollono può serenamente puntare il navigatore (o segnare sulla cartina, a seconda del romanticismo che ci si vuole concedere) in destinazione primo long play.
Ci troverà lì ad attenderlo.
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La recensione Oggi come ieri di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-07-14 00:39:20
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