Compilation OG. Officina Giovani vol. 1 2005 - Metal

OG. Officina Giovani vol. 1 precedente precedente

Di solito i cd promozionali delle scene cittadine a cura dei Progetti Giovani fanno pena, diciamocelo. Un po' perché dove c'è bisogno di promozione istituzionale di solito non ci sono buoni gruppi, un po' perché se ci sono non partecipano a queste operazioni perché non ne hanno bisogno, un po' perché la qualità audio… dai, su. Be', questa "Officina Giovani" a cura del Comune di Prato fa eccezione. Innanzitutto l'affido dei tre vincitori del solito stravisto concorso a tre produttori professionisti in linea con le band proposte: Paolo Naselli Flores della Urtovox, Antonio Aiazzi del Litfiba e Sergio Salaorn dello Studio Larione 10. E poi perché almeno uno dei gruppi rivela un notevole valore.

Cominciamo dalla fine. I metallari Abstract partono subito con un assolone di tastierone su ritmiche sostenute tanto epic-melodic-prog. La vocalist Guja prosegue vocalizzando sulle stesse coordinate. Vagamente alla Evanescence o alla Lacuna Coil, che va più di moda - ma vagamente, eh -, con una vaga spruzzatina di Dream Theater - ma vaga, eh -, francamente mi paiono buoni solo per appassionati.

I Glen Etive mettono in mostra buone capacità melodiche ora vagamente speziate di latino ("Parole") ora più italiane, talora memori dei Litfiba (il ritornello di "Nuovi Giorni") innestate su un moderato rock che predilige il mid-time. Prevale il senso di già sentito, e l'impressione è che non sia colpa della produzione di Aiazzi, che, magari, un po' ai Litfiba ha tirato. Per il momento, ancora molto da lavorare alla ricerca di una maggiore personalità .

I piccoli maghetti sono i Breg, già noti e qui recensiti che ora, pur senza inventare nulla di nuovo, mostrano tre piccoli gioiellini pop, gradevoli, orecchiabili, radiofoniche, comunicative, fresche e mai banali. "Apri Gli Occhi" sembra la canzone sbancaradio che Moltheni e/o i Perturbazione non hanno mai/ancora scritto o, se preferite, un pezzo dei Negramaro finalmente svincolati da babbi Muse e mamme Caselli. "Prima Che Fuori Sia Giorno" è un po' Tiromancino, ma con più palle. "Anyway Come" è trascinata sul ritornello da quegli accordi battuti di piano di nonno Mc Cartney che fan sempre battere il cuore. Finisce e hai voglia di ricominciare daccapo. Se ci fossero stati solo loro, c'avrei dato il primascelta, guarda un po'. Un bocconcino che dovrebbe far gola a più di una casa discografica. Chissà.

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La recensione OG. Officina Giovani vol. 1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-02-07 00:00:00

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