Canzoni nuclearizzate attorno ai concetti principali, da consumare qui e adesso senza troppi ragionamenti attorno al futuro. Kamal si conferma concreto e coerente nella sua produzione artistica.
L'illuminazione sulla via del Nepal per Carlo Bonomelli coincide con l'aver abbracciato il nome d'arte Kamal; da quel momento è stato intrapreso un percorso da solista che trova la più recente forma concreta in “Canzoni d'Amore e d'Alchimia”, disco autoprodotto per alimentare la sua già corposa produzione discografica, plasmata nel più recente decennio.
La proposta d'ascolto è formata da dodici tracce (più una bonus track scaricabile solo tramite il Bandcamp dell'artista o sulle copie fisiche dell'album) che spaziano gli estesi confini del pop e del rock, incontrando anche il blues e l'elettronica; Kamal prova a mettere d'accordo tutti, ammicando ai timpani di ascoltatori dalla matrice eterogenea. Paraculo? No, perché il discorso in musica che se ne produce suona sincero, genuino e con il diretto interessato a suo agio in questi inediti nuclearizzati. Ogni canzone è orientata al nucleo pulsante di tematiche e argomentazioni, suonando leggera (“anzi, leggerissima” semicit.) e senza troppe complicazioni figlie di ripercussioni ragionate attorno al futuro.
È musica da ascoltare qui e adesso.
Kamal è coerente nella sua espressività, lecito quindi attendersi ulteriori sviluppi in linea di coerenza creativa, per un progetto che non ha velleità ma si conferma (molto più di altre produzioni pompose) concreto e fruibile.
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La recensione Canzoni d'Amore e d'Alchimia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-08-03 00:44:55
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