Possanza e groove al servizio della musica
Quando parte No Cure hai voglia a fare l'hipster, quello compassato e gelido negli approcci musicali: vi sfido a non mettervi a ballare sul divano con un paio di pantaloni di pelle e i capelli cotonati... ma non divaghiamo! A House on the Horizon di Marco Pivato è un lavoro che ho apprezzato, principalmente, per uno e un solo motivo: ovvero la capacità dell'artista veneto, senza alcuna paura o ritrosia, di mescolare alla possanza il groove, donando un disco di metal-elettronico dove si può ballare alla grande.
Certamente non stiamo parlando di un tipo di approccio alla musica e agli arrangiamenti così raffinato ma, per una volta, lasciateci e lasciatemi essere di bocca buona: i riff funzionano e anche i ritornelli, faciloni quanto si vuole, ti si appiccano alla testa. Poi certo, specie all'inizio, A House on the Horizon fa un po' fatica a ingranare con qualche traccia di contorno che poteva benissimo non esserci ma una volta che questo disco parte non lo fermi più. Viene proprio voglia di ascoltarlo dal vivo per capire se anche sul palco si è in grado di ridonare quest'energia pazzesca che prorompe dalle casse della nostra redazione.
In attesa di tempi migliori lasciatemi pogare sul divano con un paio di pantaloni di pelle.
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La recensione A House on the Horizon di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-02 08:41:36
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