Una poetica originale condensata in tredici brani scheletrici e oscuri.
Ramaglia è il titolo del nuovo lavoro discografico autoprodotto di Forestale Val d'Aupa, progetto musicale di Bruno Clocchiatti, cantautore e musicista friulano già all'opera con Vogsma, Those Lone Vamps, Kokukoru e Black Taper Taiga.
Si tratta di un disco tredici brani scheletrici e oscuri, con una profonda atmosfera di angoscia e nostalgia ad avvolgere la voce cupa di Bruno. Musica invernale ideata per essere una specie di colonna sonora per le Alpi friulane, bucolica e sentimentale, concettualmente in linea con il paesaggio e la natura del posto. La poetica di questo progetto cantautoriale è interessante, anche se per amor di verità bisogna specificare che non è un ascolto per tutti. L'ostentata sacralità con la quale Clocchiatti procede brano dopo brano risulta essere un tantino difficoltosa anche per l'ascoltatore più irriducibile, con uno stile che avvicina il cantautorato italiano più complesso alle atmosfere dei Joy Division spogliati di tutta la struttura sonora.
Quest'ultimo disco di Forestale Val d'Aupa potrebbe essere definito come un insieme di poesie scritte e arrangiate per lasciarti dentro inquietudine e visioni, senza però mai riuscire a colpire l'anima come potrebbe potenzialmente fare.
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La recensione "ramaglia" di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-08-30 09:25:12
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