Un ep di cantautorato vecchia scuola suonato e cantato perfettamente ma non troppo originale
Stona ha un pedigree di tutto rispetto, si ritiene artista in equilibrio fra la musica d’autore e l’easy listening del pop nostrano ed è prodotto da Guido Guglielmetti, storico bassista e producer di Francesco De Gregori. Ha alle spalle un sacco di premi vinti e manifestazioni prestigiose frequentate, che potete vedere nell'esauriente biografia. Si ripresenta con l'EP Buona Speranza che contiene quattro pezzi scritti e registrati in modo professionale, perfetti per il Festival di Sanremo sezione cantautori di qualche anno fa, oppure per un Club Tenco che guardi indietro.
Sì perché lo stile e la scrittura di Stona si rifà ampiamente ai maestri degli anni '70 -'80 a cavallo tra il cantautorato e il pop: lo stesso De Gregori, Ivano Fossati, Luca Barbarossa e a volte qualche eco dei Pooh. Tutto vestito e strutturato in modo perfetto, senza difetti tecnici o stilistici, eppure suona risentito. L'unica canzone che si discosta un po' dallo stile retrò dell'EP è la finale Chiudi gli occhi, che alza i bpm con un ritmo anni 2000, non proprio contemporaneo ma neanche troppo old school.
Un EP che piacerà agli amanti del vecchio cantautorato: dentro troveranno una bella voce, un po' di poesia, un po' di romanticismo, quasi nessuna attenzione al sociale ma soprattutto qualche idea non troppo personale. Niente di troppo fastidioso, anzi, tutto suona perfetto, forse troppo. Andrebbe sporcato con un po' di personalità e siamo sicuri che Stona la possa tirar fuori maggiormente.
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La recensione BUONA SPERANZA EP 2 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-10 15:56:00
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