Quattro cover di classici del blues e un inedito, il sapore è quello della sabbia americana lungo il Mississippi
C'è un unico albero secco e storto nel deserto che circonda la laguna nera e fa un po' d'ombra a un piccolo palcoscenico elettrico che irradia rock-blues per chi lo vuol sentire. E' un immaginario ideale e intrigante anche per un festival dedicato a questi generi. In attesa di vederli coinvolti in eventi a tema,l'EP "The Crooked Tree Cult" rappresenta i primi passi della nuova formazione campana "Creatures from the Black Lagoon", un progetto di Roberto Frattini - chitarra, piano, armonica, voce - qui accompagnato dagli amici Francesca Filippi al basso e Luca Bravaccino alla batteria.
Tra il sole e il sapore della sabbia americana in bocca, picchiano così le cover di brani storici come "Death Letter Blues" della leggenda del Mississippi Son House, "Going Down The River" del boss del country rock Doug Seegers, "Broke And Hungry" del mito del Texas Blind Lemon Jefferson e "Step It Up And Go" del dio del "Piedmont Blues" Blind Boy Fuller. In parte, l'effetto della voce un po' lontana è affascinante e potrebbe anche essere un espediente o un esperimento da giocarsi ogni tanto, ma nel complesso è meglio perfezionare la produzione generale dei pezzi. Inoltre nei prossimi dischi si potrebbe lavorare a fondo sulla chiave contemporanea del proprio stile, soprattutto per i brani inediti, cercando una nuova via che metta d'accordo la storia del blues con gli anni Duemila. Se il progetto porterà avanti questa sfida, trasformerà la sua laguna nera in una vera oasi musicale.
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La recensione The Crooked Tree Cult di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-10-04 11:24:56
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