Dieci brani di post grunge magistrale, tra Soundgarden e Pearl Jam degli esordi ma con l'esperienza di trent'anni dopo
The World Is Busy, Try Again Later è il titolo del nuovo album dei Celeb Car Crash Band, il terzo in ordine temporale. La rock band di Parma stavolta decide di fare le cose in grande: l'album vede la collaborazione di un certo Steve Albini e il mastering del disco è a cura di sua maestà Giovanni Versari. Le premesse per ascoltare qualcosa di buono ci sono tutte.
In effetti il riff iniziale di "Comet" è un biglietto d'ingresso di tutto rispetto: un'ondata di distorsioni che guarda con devozione a Soundgarden e Alice In Chains, con la voce a fare da motore aggiuntivo di una macchina da guerra con pochissimi difetti. Stesso discorso per "Divine" e "Red Dawn Rising", che vanno a chiudere un inizio di disco nel segno del post-grunge più devastante con le mani di Albini e Versari che si sentono, eccome se si sentono. I toni diventano più morbidi soltanto dopo una mezz'ora abbondante, con il brano "Life In A Wes Anderson's Movie" che ad un certo punto si rivela un grandissimo bluff di morbidezza sonora, tornando ai fuochi artificiali di poco prima. Tra echi dei primi Foo Fighters (il power chord iniziale di alcuni brani sembra rievocare i fasti di "All My Life") e memorie costanti della Seattle dei Pearl Jam, il disco si conclude senza pause con la devastante "Howl", muri di distorsioni e una voce che dimostra di sapersi muovere in qualsiasi dimensione.
Il nuovo lavoro dei Celeb Car Crash Band è talmente esplosivo che alla fine dell'ascolto sembra di aver assistito ad un concerto. Dieci brani che convincono e non sbagliano un colpo, con le distorsioni e la voce sugli scudi. Ottimo.
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La recensione The World Is Busy, Try Again Later di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-20 08:36:26
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