I cosentini gripweed continuano il loro percorso, sempre più addentro alla new wave, rimacinata attraverso l’elettronica. “L’inaspettato EP” mi riporta al clima di un dark club: contiene pezzi, come "Sweet Sweet Sorrow", che potrebbero essere un ottimo sottofondo nella prima serata - momento in cui si gira per il locale per studiare chi c’è - e altri che sarebbero ideali per governare il momento pre-delirio, dove chi ti balla a fianco è un dato ormai ininfluente, mentre le ritmiche sostenute iniziano a prendere possesso del tuo corpo senza lasciarti scelta, "Brust. Appleyard collige mix".
La strada da fare per i quattro è ancora lunga e, anche se musicalmente i ragazzi dimostrano orecchio nel trovare il giusto appeal dei suoni e dei beat, il cantato in inglese continua a non tornare: non è ben pronunciato, non è cadenzato, non valorizza. Forse sarà solo per questo motivo che un dj oscuro non metterà di straforo i nostri gripweed allo Shelter o al Condor. Ora, a voi ragazzi! Aspetto il terzo EP. E che suoni da dio!
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La recensione The Unexpected EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-04-09 00:00:00
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