Mettiamo da parte il fatto che gli italiani sono quasi sempre credibili solo in italiano. Evitiamo di pensare all'originalità come un concetto necessario alla bellezza. Scordiamoci delle mode cool'n'roll odierne. Fatto questo, i tre brani dei Vinyl sembreranno (quasi) entusiasmanti. Anzitutto perchè hanno un gusto melodico sopraffino e sopraffighetto, con quelle chitarracce ammiccanti e le distorsioni che cigolano in sottofondo. Poi quell'enfasi cupa e sofferente vagamente college-oriented che fa scodinzolare le bambine ai concerti. Inoltre tante ariose apeture catchy sui ritornelli che fanno molto heavy rotation radiofonica. Per capirci: "In Your Car" suona molto Kasabian, ma nei tre brani del loro demo ci sono riferimenti a tutta la schiera di vintage rockers contemporanei (tipo The Strokes? si dai). Insomma, un ascolto estremamente piacevole per una band da tenere in grande considerazione per il futuro. Fermo restando che se cadono i tre assunti iniziali, allora è tutto da rifare.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-03-07 00:00:00
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