L'esordio omonimo dei SanDeLaMad suona male come dovrebbe, e non è un difetto
Quando si pensa al Lo-Fi, viene subito alla mente un genere ben specifico che si è andato sempre più definendo in questi ultimi anni. Ma come pure per il termine indie, anche in questo caso il significato è stato in qualche modo travisato e trasformato nel nome di un genere particolare, allontanandosi dal vero senso della parola.
Prendendo però letteralmente il significato di Lo-Fi (bassa fedeltà), le cose cambiano e il concetto può essere esteso a generi tutt'altro che chill o pop a cui è oggi legato. Fatta questa premessa, dunque, possiamo dire che SanDeLaMad, album d'esordio dell'omonima band, è un lavoro LoFi, seppur metal.
I SanDeLaMad, nati nel 2014 dall'incontro di Marco Pulieri (batteria), Carmelo Amorosi (chitarra) e Dario Amorosi (voce e basso), che ha curato registrazione, mix e master, suonano al limite del punk, come produzione, sonorità e voci. Quella via di mezzo con l'hard rock che ha visto la sua massima espressione nei Misfits, la cui presenza aleggia su tutta l'opera.
Come la band americana, anche i SanDeLaMad mettono insieme potenti riff e voci shock, al limite dello stonato. Il risultato è un'amalgama di hard e punk, dai suoni sporchi, con una produzione che porta al massimo l'idea di "marcio" e di Lo-Fi.
Anche l'immaginario evocato dai testi si inserisce in questo contesto "misfitsiano": un pot-pourri di temi cari al genere, dall'horror che traspare da titoli come: Intro (Evocazione), La Chiamata di Dracula, Tempesta Nera; alla passione per le bevute, soprattutto di birra, come possiamo sentire in Sbronzi Da Lunedì Mattina.
SanDeLaMad passa veloce nelle orecchie di chi lo ascolta e si presta bene ad un intrattenimento più spensierato. Un disco capace di divertire e animare la serata con la potenza delle migliori feste americane anni '90.
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La recensione SanDeLaMad di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-12-14 15:16:00
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