Un sound robusto e diretto che pesca dai ‘90, a cavallo tra alternative rock, garage punk e stoner
La scelta del nome di una band, così come quella di un figlio, porta con sé un immaginario di aspettative e di responsabilità; a volte viene fatta con incoscienza o indifferenza, col pensiero che a contare in fondo sia la sostanza più che la forma. Altre invece si cerca una qualche affinità o sintonia con il tipo di progetto musicale che si sta mettendo in piedi.
Per questo trio garage-punk perugino che ha scelto come ragione sociale Good Morning Černobyl', è probabile che valga la seconda ipotesi, se si considera il suono sporco dell’omonimo ep e le sensazioni crude da scenario urbano post-nucleare che i loro brani sembrano evocare.
I quattro pezzi in scaletta, del resto, seguono un medesimo filo conduttore nel racconto di strade desolate e luoghi abbandonati, mediante un sound robusto e diretto che pesca dai ‘90, a cavallo tra alternative rock, garage punk e stoner.
Pur non colpendo particolarmente per l’originalità generale della proposta, i Good Morning Černobyl' mostrano un buon grado di personalità e il desiderio di trovare soluzioni diverse nella struttura dei brani e nella scelta dei suoni. Sono i passi giusti per l’inizio di un percorso fatto di musica dal vivo e nuove sperimentazioni che, se portato avanti con passione e costanza, condurrà ad una crescita costante.
---
La recensione EP - Good Morning Cernobyl' di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-10-31 11:30:26
COMMENTI