Basement's Glare Circus of the Fallen 2021 - Progressive, Metal, Indie

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Il nuovo album dei Basement's Glare conferma le idee di partenza ma compie passi in avanti verso nuovi orizzonti espressivi

Dopo l'esordio sulla breve distanza immortalato dall'interessante ep omonimo del 2020 con parallelo risvolto acustico, un singolo particolarmente chiaro quanto a contenuti e intenzioni espressive contemporanee (Red zone) e una colonna sonora per un film horror underground, pure quello, senza mezzi termini (Flesh contagium di Lorenzo Lepori), i perugini Basement's Glare arrivano a modellare la propria identità in maniera pressoché definitiva col notevole primo vero lavoro in studio Circus of the fallen.

Studiosi dei propri strumenti e particolarmente dediti a conferire una forma ben precisa e dettagliata alle proprie intenzioni espressive, Riccardo Adamo (voce), Daniele Marinelli (chitarra), Filippo Zucconi (basso) e Niccolò Franchi (batteria) mettono nero su bianco un lavoro pregevole e teso a dimostrare, assieme ad altri astri nascenti al di qua dei confini nostrani, che il metal non è morto, neanche quello orientato verso una maggiore semplicità ricettiva.

Affermazione comunque da maneggiare con cura, questa, dal momento che un album come Circus of the fallen di ispirazioni ne ammette tante, certo, ma costruisce la propria struttura organizzativa su una personalità dal profilo molto ben delineato per quanto riguarda idee e orizzonti nel mirino.

Il punto di partenza è un symphonic metal di alta qualità che prende in prestito anche interessanti spunti da incursioni prog e scelte semiacustiche. Gradevolissima è la vitalità di possibili ispirazioni provenienti da maestri come Labyrinth e Within Temptation, anche se il tessuto complessivo include splendide diramazioni in modalità Anathema. Di grande fascino emotivo, infatti, è la suite finale in tre movimenti che dà il titolo all'album, ma importante è anche l'impatto dei momenti dal groove più intenso (Knock you down o la Puppet master che trae linfa dai Metallica post – black album) e delle due magnifiche ballad (Worth living e Changing my name) di grande gusto melodico.

Un piccolo appunto, forse, lo si potrebbe fare solo sulla qualità tecnica della produzione, ma la strada maestra è ormai visibilmente tracciata. 

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La recensione Circus of the Fallen di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-10-04 15:14:04

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