Opera prima di un canzoniere dal respiro europeo con le radici piantate nel ventre del Mediterraneo: disco ben ponderato che lascia ben sperare in vista di ulteriori sviluppi.
Il 2021 è stato l'anno dell'esordio discografico per Salvatore Maria Ruisi, artista siculo classe '88 che dopo aver maturato esperienza nel corso del più recente lustro ha deciso di chiudere il cerchio attorno una prima fase creativa pubblicando “Niente non rimane niente - Atto 1”, album prodoto da Fabio Rizzo e Donato Di Trapani.
Dieci tracce a comporre una prova d'ascolto organica e articolata, dove il respiro europeo di questo canzoniere incontra i vissuti di una terra fatta di increspature e sovrapposizioni culturali; per Salvatore Maria Ruisi la musica è materia da plasmare attraverso strumentazioni analogiche, strizzando l'occhio al folk ma senza per questo appiattirsi su perimetri troppo confortevoli. Nell'intero sviluppo di questa proposta artistica, infatti, si apprezza un filo conduttore che non si spezza mai, nonostante i naturali saliscendi emotivi che possono (e devono) esserci nel caso di un album così denso di contenuti e contesti.
Il sentore quando sovraggiunge il silenzio al termine della riproduzione dei brani è che abbiamo a che fare con un'opera prima (che si presterà a continuazioni, considerando la presenza nel titolo di “Atto 1”) il cui lavoro di definizione è stato efficace e la cui messa a fuoco risulta felice: il diretto interessato mostra di avere buon potenziale, ma soprattutto di sapere cosa dire e come dirlo; strada spianata verso ulteriori sviluppi creativi che sappiano confermare quanto di positivo è brillato in questo esordio.
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La recensione Niente non rimane niente - Atto 1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-01-08 02:59:47
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