Uno strano singolo che rimane in testa e non la lascia più
"Non abbiam paura se il mostro arriverà".
Il singolo di Karbon, vero nome Pietro Carbonara, chitarrista e cantautore di Mestre è appena finito e io, di tutte le canzoni che ho ascoltato oggi, ho in mente solo questa. Devo essere sincero, quando dopo l'intro gospel-gangsta-western è partita la sua voce, sono rimasto un attimo interdetto, attonito dal cambiamento di intenzione e tono. Karbon parla di un mostro immaginario e descrive la sua canzone con poche parole: pettegolezzi, cattiverie della gente, brutti pensieri. Rimango di nuovo sgomento nell'interfacciarmi a un mostro duale, che non capisco se è cattivo in quanto tale o se è reso cattivo dalla paura stessa.
Una storia buzzatiana in cui ognuno ci può vedere ciò che vuole: religione, psicologia, misticismo, retaggi di un'infanzia passata tra i mostri giapponesi oppure lotta contro la depressione. Durante la parte rappata si intuisce che il mostro della canzone sia qualcosa che si nutre di tristezza, come il Nulla de La Storia Infinita, espressione di quel disagio che due anni di covid hanno evidenziato. Una canzone singolare, fuori da ogni contesto e moda passeggera, quasi un grido sommesso di dolore che nasconde una nuova speranza. Di certo rimane in testa e non la lascia più.
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La recensione Il Mostro di Karbon feat Rastapax di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-01-28 17:18:00
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