La selva oscura di questi tempi incerti viene messa in musica dai Confini di Tela; "Maledetti Propositi" è un disco pandemico, che si è beccato le conseguenze del distanziamento sociale ma ne è uscito forte e muscolare.
Arriva da Jesi l'esperienza artistica sintetizzata nel nome Confini di Tela; fondati circa tre anni orsono, dopo un periodo di fisiologico rodaggio e cambi di formazione hanno trovato la quadra ideale per proporre il proprio album d'esordio autoprodotto: il titolo è “Maledetti Propositi”.
Disco pandemico, nel senso che si è beccato tutti gli scazzi che implica il fare musica quando la regola principale è distanziamento sociale, è stato ultimato in primavera per vedere la luce a ridosso dell'autunno; le dieci tracce affrontano l'incertezza del presente e delle condizioni sociali per molteplici fasce anagrafiche nel nostro Paese attraverso un cantautorock in italiano muscolare e dai toni ben definiti. Aperture sonore squisitamente rock si alternano a momenti di introspezione dove l'unica luce ad orientarci è la voce di Marco Fersini, accompagnato in questa selva oscura da Matteo Tarabelli, Sergio Fabrizi e Alessandro Violini.
Proprio come il nome della band predica, i contorni stilistici sono molto sfumati, e questo rende gli snodi della tracklist interessanti e meritevoli di curiosità nel comprendere cosa ci aspetta traccia dopo traccia. Perché sono tempi incerti, e l'unica sicurezza è che non sappiamo dove andremo a parare: nel frattempo, i “Maledetti Propositi” della band marchigiana possono farci compagnia grazie ad una release discografica concreta, giovane ma che lascia ben intendere in vista di futuri sviluppi.
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La recensione Maledetti Propositi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-10-10 19:22:21
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