Cambio di rotta per il secondo viaggio dei Tiromancino. Ad accoglierli e' una terra piu' dura, quella con contaminazioni punk e trip-hop. E cosi'i ragazzi romani producono un disco che cerca di coniugare rabbia, ribellione e materiale piu' sofisticato e ricercato. Il punk e' la musica che propongono proprio in "Punko". Molto violenta, velocissima con un ritmo sincopato, cattiva, malata, tortuosa, graffiante, non c'e' tregua, senza respiro si arriva al termine e ci fa stare male. "Di quello che ho perso" invece e' un interessante revival della musica anni '70,sposato con elucubrazioni elettroniche delicate ed ipnotiche, un pezzo bellissimo con una trama sonora avvincente e complicata, maestoso negli intenti. Ma vi sono deliziosi assaggi subacquei ed elettronici nella "Alone alieno 1", epica avventura, ideale viaggio con partenza Itaca destinazione Mare della Tranquillita'.
"Conchiglia" e' un rock potente e serio. I Tiromancino si sono voluti spingere migliaia di passi avanti e ci sono riusciti in pieno, elaborando un disco che e' quasi come un laboratorio alchemico, poi cambieranno nuovamente rotta.
Bellissimo "Alone alieno 3" che e' un omaggio ai Tubes, a Todd Rundgren,ai Digital Underground, funk cybernetico, gelido con una ritmica umana. E come un crepitio di scintille al fuoco, un gramofono vecchio ci suona "Resto qui", con la voce di Laura che scalda i nostri cuori, un pezzo indefinibile, con una batteria quasi disco che viaggia a se', isolata dal resto degli strumenti, ma anche il gramofono viene ingottito dall'abisso Tiromancino.
Improvvisamente da creature acquatiche, i ragazzi dei Tiromancino diventano terrestri e da stazione a stazione cambiando treno, corrono, corrono senza mai fermarsi per dimentacare la tristezza e l'amarezza di un addio, cioe' cio' che avviene in "Amore amaro" gioiellino hypno-beat stralunato ed anarcoide, con uno dei piu'bei bridge mai composti in italia. La canzone e' sofferta e vissuta in prima persona da Federico Zampaglione all'ottima voce, ma tutti i ragazzi si dimostrano grandi strumentisti, Francesco Zampaglione, Laura Arzilli e Cristiano Grillo. Musica italiana con sapore intergalattico. Musica mutante che cambia forme, si evolve, si trasforma, una sorta di blob sonoro. Lungo il fiume, sull'acqua, attraverso infiniti campi di fragole, in un villaggio di dannati, in una fascia asteroidale aliena, bisogna essere preparati all'attacco dei Tiromancino. Hanno tutta l'aria di non essere un fenomeno passeggero.
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La recensione Alone Alieno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1997-12-31 00:00:00
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