I Last Embrace di "Love Eternal" propongono un rock di matrice dark che va a collocarsi in un territorio da qualche parte tra gli anni ’80, il glam, gli HIM ed il visual key giapponese. Non me ne vogliate per quest’ultimo paragone, forse per qualcuno un po’ irriverente, ma l’accostamento è sorto spontaneo considerando l’approccio sfacciatamente popular, i testi drammatici (comunque in linea con le scene europea ed americana), l’inglese approssimativo e la tendenza a muoversi con disinvoltura tra le soluzioni musicali del genere senza alcuna sclerosi stilistica. Un’attitudine molto interessante, specie in virtù del fatto che la band riesce a renderla in maniera encomiabile grazie ad una scrittura molto scaltra, che alla cura del particolare preferisce, giustamente, un afflato pop davvero incontenibile.
Non solo ben scritto, ma anche piacevole da ascoltare, convincente sin dai primi momenti, "Love Eternal" passa dal rock acustico di “Feel The Emptiness”, davvero bella e dalle reminiscenze stranianti (folk americano, folk apocalittico, emo, indie), ad approcci più sinfonici come quello di “Your last embrace”, il tutto sorretto da canzoni rock di un’immediatezza invidiabile. A voler cercare un tallone d’Achille, questo è sicuramente da trovarsi in una registrazione limitante, che non riesce comunque ad offuscare i risultati del quintetto.
È una fortuna che la band abbia questo approccio spiccio e fresco al genere, che non si faccia ingabbiare troppo dai dettami dello stesso. In definitiva una gran prova, i miei complimenti al gruppo, è doveroso attendersi un seguito ufficiale.
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La recensione Love Eternal di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-04-04 00:00:00
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