Questi brani sono piccole narrazioni con trama e personaggi ma sono anche favole dolorose e filastrocche
I brani di Daniele Trucco, docente e cantautore piemontese con il pallino della musica elettronica, sono piccole narrazioni con trama e personaggi: a tratti sfiorano la favola, a tratti il dolore, e spesso hanno un fondo dolceamaro ("Cane Ettore") tra l'ingenuità e la poesia. Alcuni pezzi dell'album "Nō?", poi, sembrano quasi più testi declamati che canzoni ("La vasca"), altri somigliano a filastrocche ("Valzerino del fantolino altruista"). Il disco del prof - che ha suonato synth, pianoforte, batteria, drum machine e ha cantato - è stato registrato con vari strumenti tra cui le percussioni, un pianoforte a coda, la batteria del figlio Edoardo, oltre a rumori e suoni "catturati" nella sua abitazione.
Così la storia d'amore e dramma di "Avevano vent'anni", raccontata quasi solo con la voce di Trucco e la chitarra di Lorenzo Veglia, lascia il magone nel cuore mentre "Frabosa Soprana" è un acquarello di estati tra le montagne di Cuneo con i nonni. Se "La storia non mi va" è lo sfogo immaginato di un alunno, "No?" suona come un trattato di filosofia elettronica. "Principio e fine" ha un testo molto profondo ed è una canzone di Lorenzo Veglia, giovane cantautore e chitarrista di Verzuolo che qui mette anche la voce, disvelando il suo talento. "Io non ho nulla da dire" è una poesia sarcastica di Marino Moretti musicata dall'autore, "Sai che bevo sai che fumo" è una cover del brano cantato da Nicola Di Bari a metà anni 70.
Dato per assodato il potenziale di Trucco nella scrittura e nella creazione, forse ora occorre scegliere una direzione e dedicarsi a un solo tipo di composizione, magari preferendo la forma delle canzoni d'autore alle favole sonore e alle filastrocche. Anche le capacità di talent-scout potrebbero rivelarsi molto utili e gratificanti, visto che sono doti apparentemente sempre più rare.
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La recensione Nō? di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-12-09 23:05:01
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