I territori del lo-fi e del folk vengono esplorati scarnificando i brani fino a mostrarne il nucleo pulsante: Lesima convince con una prova che merita ulteriori sviluppi.
Una peculiare storia di toponomastica che risale ai tempi del generale cartaginese Annibale presenta Lesima, che tre anni dopo i due ep “Lampo” e “Tuono” torna a farsi sentire con un nuovo extended play, intitolato “Santo” e plasmato presso i Brazzaville Studios.
Proposta discografica esigua sul piano della quantità, questo ascolto si dimostra dall'impatto immediato sui timpani dell'ascoltatore forte di carisma e di una forma sonora subito riconoscibile. I territori del lo-fi e del folk vengono esplorati con spirito di assoluta indipendenza, apertura alla sperimentazione e voglia di scarnificare le tracce fino ad esporne il nucleo pulsante: in tale prospettiva, il lavoro di Lesima si rivela efficace, forgiato da mani sapienti sia in sede di recording session che di post-produzione. Le quattro canzoni rifiutano la forma pop convenzionale, espandendosi fino a toccare, nel caso della closing track “NON È IL CIELO” i sette minuti di lunghezza: il tutto non è finalizzato ad un mero esercizio di stile, perché ogni secondo aggiunto è coerente col discorso espressivo che si sta portando avanti.
A volte bastano davvero poche tracce per lasciare il segno e farci guardare fiduciosi al domani: “SANTO” è da considerarsi un invitante antipasto, perché ora è lecito aspettarsi un lotto più numeroso di canzoni.
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La recensione SANTO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-10-31 20:44:27
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