Cabalismi attorno al numero 12 vestono tessuti electro e techno per condividere impegno ideologico con piglio autoriale. Ascolto a suo modo originale e valido, che merita ulteriori sviluppi.
Celebrazione della vita, dell'empowerment e del femminino animano l'opera prima delle Fucksia, tre personalità che fra arte e attivismo queer hanno plasmato “Twelve”, extended play edito per Elastico Records su distribuzione Believe Digital.
Sei tracce a comporre una proposta d'ascolto fortemente orientata verso i cabalismi: il titolo, numero cardinale, si rivela un concept attorno ad una cifra considerata dagli antichi pienezza ed armonia ma anche cartarsi e sofferenza votata all'elevazione spirituale. Ne consegue una forma espressiva afferente l'elettronica nelle sue episodicità più radicali, ma che non rinuncia ad un piglio autoriale ed alla sfida (completamente vinta) di coinvolgere l'ascoltatore in un processo condiviso di significazione. È musica, certo, ma quando ci sono idee ben precise e valori etici da restituire a gran voce ben venga la ferma volontà di non lasciarli in secondo piano.
“Twelve” infatti è un flusso continuo, concettualmente robusto e per questo valido in quanto opera originale e inedita. L'espressività che le tre artiviste (come preferiscono definirsi) alimentano in questo esordio è solo la punta dell'iceberg di un microcosmo che presumiamo essere più dettagliato, da scoprire col susseguirsi delle release. Ci auspichiamo, quindi, di tornare a sentir parlare delle Fucksia perché c'è tutto il potenziale per fare qualcosa di veramente diverso, capace di combattere ad armi pari le transitorie tendenze nei campi della musica.
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La recensione Twelve di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-04 00:05:34
COMMENTI (2)
@marziastano1 ascoltare e scrivere di dischi che hanno musica, parole e concetti importanti è sempre un piacere. Forza Fucksia!
Grazie per questa recensione, GianDomenico Piccolo hai colto alcuni aspetti che rendono tridimensionale l’ascolto delle Fucksia