Cantautorato urban che travalica i confini di genere per un disco ad alto potenziale di futuribilità: 99paranoie si presenta bene.
99 come l'anno di nascita e paranoie come...beh, ce ne sono talmente tante che non bisogna trovarci un motivo specifico.
Jacopo Micillo veste il moniker 99paranoie per pubblicare il suo primo album; l'elaborato prodotto con Ferramenta Dischi prende il nome di “Amnistia”, ed ha visto la luce durante l'attuale autunno.
Otto tracce che stringono, attorno al titolo, un focus concettuale stratificato su più livelli: combattere le proprie incertezze coincide con l'accettazione delle stesse, nell'atto di concedersi, in forma autoindulgente, un'amnistia ed estinguere le colpe. Le stanze sonore edificate attorno a questo concept vivono di ritmi urbani dalla chiara derivazione hip-hop, che strizzano l'occhi al funk ed alle strumentazioni elettroniche; alla lontana, risuona nelle nostre orecchie Dargen D'Amico e qualche influenza localizzata ben oltre i confini nazionali: 99paranoie vive di contaminazioni e non si preclude alcun tipo di crossover. Importante anche sottolineare l'efficacia del songwriting, che disegna nel giro di poche parole scene concrete davanti agli occhi, immergendo il fruitore nel quotidiano di Jacopo, restituendo riferimenti, situazioni e conflittualità del suo presente.
Un disco d'esordio che si presenta niente male, e che canzone dopo canzone finisce per rapire l'ascoltatore: è la storia di un venditore di macchine d'epoca che incontra una label che risponde al nome di Ferramenta; ne viene fuor artigianato musicale solido nella costruzione e dal potenziale futuribile molto concreto. Lecito attendere, fiduciosi, ulteriori sviluppi.
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La recensione Amnistia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-18 00:24:08
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