Brani energici, veloci e brevi: Let the Queen Die dei Dischordia è l'EP perfetto per vomitare sull'uomo e sulla società
Come nella migliore tradizione punk, i Dischordia non si perdono in fronzoli e vanno dritti al punto: brani dai suoni aggressivi, veloci e pieni di odio. Let the Queen Die si presenta sin dalle prime note come un lavoro ben inserito nel contesto del proprio genere, grazie a un sound design essenziale, ma al contempo denso, supportato da batterie dalla forte presenza e dal suono secco.
Con queste premesse, si apprezza maggiormente il primo verso di Rancore, in cui Giulio Di Alessandro (voce e basso) canta "C'è bisogno di tranquillità". Un'apertura che sembra quasi ironica visto l'universo sonoro della band e del disco.
Il titolo dell'EP rimanda subito alla celeberrima hit dei Sex Pistols, God Save the Queen, motto che viene qui superato dai quattro ragazzi toscani. Ora la Regina va lasciata morire, e con lei la società contemporanea, troppo marcia per continuare a esistere, come ben si sente in Insana melodia. Un urlo contro tutto l'esistente, di cui i Dischordia sono totalmente stufi, che include però anche un avvertimento a chi questo stato di cose lo conserva: "Arriva il giorno in cui vi fate male".
Forse non azzeccatissima la scelta di includere un brano in inglese, Six Feet Under, in un EP totalmente in italiano, ma d'altronde si parla di punk, per cui il motto è "fai come cazzo ti pare" e va benissimo così.
Let the Queen Die non è certo un album per gli ascoltatori casuali del genere, ma per gli amanti del punk distante dalle radio e dalle classifiche, può essere sicuramente un lavoro interessante. Rabbia, rivalsa e potenza compressi in dieci minuti di hardcore e skate-punk.
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La recensione Let the queen die di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-01-21 09:19:43
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