Alberto Scarano U.N.O. (Un Nuovo Orizzonte) 2021 - Strumentale, Acustico, Classica

U.N.O. (Un Nuovo Orizzonte) precedente precedente

Acusticissimo, trionfo di chitarre, fraseggi ariosi e note dolcissime. Un Nuovo Orizzonte da inseguire, forse con un po' di ricerca interiore in più!

U.N.O. è il titolo del primo disco di Alberto Scarano, chitarrista torinese classe 1988. Si tratta di una raccolta di sette canzoni strumentali inedite e di due cover.

La chitarra è protagonista di questo disco, capace di arpeggiare, strummare e fraseggiare dentro i solchi delle piccole e grandi emozioni. Baby's song e My family sono dolci arpeggi ariosi che si muovono all'interno di due e tre moduli compositivi.

Iniziano ad entrare altri strumenti in La partida, cover degli Inti Illimani, dove le chitarre diventano due e a queste si aggiungono percussione e flauto. L'andamento discendente di Glass Rooms N.5 ricorda molto l'intro di una perla pressoché sconosciuta di Battisti, Le tre verità, salvo poi ammorbidirsi e snodarsi in maniera più ortodossa rispetto alla canzone del Lucio nazionale.

Altra perla incastonata in questo disco è la seconda cover, Horizons dei Genesis resa con efficace semplicità. Un tocco di country si percepisce poi in American Dream, dove si aggiunge la sonorità di una chitarra slide a un tessuto di altre chitarre acustiche e un tamburello che poi diventerà batteria completa e ad un basso che si unirà alla sezione ritmica. Ultima canzone, la titletrack, vorrebbe suonare come un sunto, un riordinatore di emozioni su un giro semplice e malinconico di pianoforte che viaggia sopra un effetto di onde marine.

Al livello tecnico tutto è al proprio posto e la scelta dell'organico musicale è funzionale al genere musicale proposto, che resta molto minimale e mai barocco. Non c'è una grande ricerca però di progressioni armoniche e infatti il tutto risulta sempre come qualcosa di già sentito. Ci si muove dentro progressioni abbastanza standardizzate e quadrate.

Il problema dei dischi strumentali è che non possono veicolare messaggi univoci, non funzionano per significato e significante e dunque un titolo azzeccato per il musicista può sembrare molto forzato per chi ascolta. Certi titoli suonano come forzature o addirittura manette all'immaginazione che potrebbe sprigionarsi da un ascolto esterno. Oppure, come in American Dream, l'aggettivo "Americano" è solo un cliché, l'aggiunta di una chitarra slide e di un andamento country che svilisce un po' l'immaginazione.

In conclusione U.N.O. è un disco che si fa ascoltare molto fluidamente, a patto che si decida di ignorare il tentativo di incanalare l'immaginazione dei titoli dei brani, perché altrimenti si rischia di provocare una continua mancanza di corrispondenze emotive che non possono essere corrette da un testo che, in quanto musica strumentale, non c'è. Per il resto la produzione è molto onesta, senza grandi interventi e automazioni in fase di missaggio e però anche senza grande tridimensionalità dei suoni.

---
La recensione U.N.O. (Un Nuovo Orizzonte) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-12-30 16:08:24

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia