I brani di Ciliari sono scritti per questo tempo, per la tua generazione e per la bellezza della malinconia
Quando il cantautore indie-pop Ciliari apre il suo primo EP "Lato C" dicendo "Stanotte ho voglia di restare solo che stare solo, sai, mi viene bene, sarà che oggi non è un giorno buono, sarà che al mondo non ci so più stare e se vi bevo non pago a nessuno perché quei soldi li dovrei rubare, chi se ne frega di socializzare, non sono come ricordavi tu" sta cantando una generazione di disincantati che hanno imparato a stare da soli, che non hanno ancora trovato un posto nel mondo, che avevano l'empatia in tasca ma l'hanno persa insieme ai sogni e al futuro "in un cassonetto". Così "Porno 80" è una ballata dei disillusi, di quelli che vorrebbero sentirsi "liberi" almeno di essere nostalgici: non c'è neanche l'happy ending, ma una sana malinconia sì, che ci tiene a galla ("Io che non sono niente" feat Adel).
Abbiamo provato a fare le cose come ci hanno detto, "ad andare a letto presto" e a tenere "la testa sulle spalle" ma non siamo perfetti e alla fine abbiamo lanciato ogni occasione in un burrone, mandando "tuttoaputtane", tanto che nemmeno il caffè ha più sapore in questa "vita tutta da rifare", in "questa giornata di merda": "Tanto lo so che ci sarà sempre di meglio, che quello che faccio lo sbaglio e quello che trovo lo perdo, che tanto lo so che quello che dico è un errore, che avete sempre ragione, che preferisco i miei libri alla televisione e alle radio che passano sempre la stessa canzone, in minore".
Tra gli aspetti interessanti e originali della scrittura di Ciliari c'è il fatto che, pur sapendo mantenere un clima ritmato, orecchiabile e coinvolgente in tutte le tracce, non c'è mai l'àncora di salvezza dell'amore: già dagli albori nelle canzoni d'autore, di solito con il ritornello, arrivavano la persona amata e la passione nutrita per lei a far dimenticare i problemi. Un maestro in questo era Rino Gaetano perché, dopo una sfilza di strofe no-sense che disegnavano perfettamente l'Italia di allora ma probabilmente anche di oggi, urlava all'improvviso i suoi versi "Aida come sei bella...". E invece qui i sentimenti sembrano sempre far parte di una fotografia in bianco e nero, spuntata dai cassetti di una giornata di pioggia del passato ("La notte è un film francese").
I brani di Ciliari fanno cantare, ballare, innamorare, piangere, emozionare e riflettere. Una via contemporanea per il cantautorato, che sappia parlare ai nuovi e agli ex giovani, è possibile.
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La recensione Lato C di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-03-11 22:24:21
COMMENTI (2)
@CILIARI Grazie a te :)
@FrancescoCarrubba grazie 🙏❤️