Lo-fi ed essenziale, Work II è un lavoro che non riesce a trovare l’equilibrio tra tutte le sue componenti.
Work II è lo-fi così puro da sfiorare l’eccesso, un ep che si divide in quattro tracce, tre originali ed una cover.
Le canzoni sono composte senza particolare attenzione formale e manca l’equilibrio tra voce e strumenti; il cantato sembra arrivare da lontano, registrato in bassa qualità, e diventa sempre meno nitido e comprensibile andando avanti nell’ascolto, sommerso dagli strumenti e dalla drum machine.
Il primo brano dell’ep, Era l’altro ieri, risulta in realtà interessante, il testo è ben scritto, per quanto ci siano molte imperfezioni nella voce e in alcuni momenti risulti dissonante con la melodia. Il secondo pezzo, una cover di Cieli Neri dei Bluvertigo, diventa però molto più confuso, le parole quasi impercettibili, mentre la parte strumentale è impostata in modo quasi uguale al brano d’apertura.
C’è poi un interludio strumentale, Electric Interlude, dove troviamo riff e accordi di chitarra elettrica, che per quanto ben costruiti non conquistano, mentre a chiudere è un pezzo in inglese, Playing with your hands, dove i problemi sono gli stessi che ricorrono in tutto il resto dell’ep, arrivando ad un cantato ancora meno comprensibile rispetto alle canzoni precedenti.
Nel complesso al di là delle intenzioni dell’artista risulta un lavoro amatoriale, che ci dice troppo poco del suo intento senza darci la possibilità di comprendere del tutto la sua musica, tra pezzi tutti molto simili tra loro e diversi problemi a livello tecnico che impediscono l’arrivo dell’intensità voluta.
Essendo composto da pochi brani, rimane un ep incompleto e poco chiaro: un lavoro che non convince.
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La recensione Work II di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-02-02 14:45:00
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