"Cosa ti aspetti?" è il demo autoprodotto dei Cluster Bombs, trio laziale nato dallo scioglimento dei Codice Penta. Degli ex cinque membri ne sono rimasti tre: basso, chitarra e batteria. Un trio può essere la soluzione vincente per far musica, ma forse non è il loro caso: troppo insicuri per proporre un sound solido in tre. Ma forse per questo c’è tempo.
I ragazzi hanno spirito riflessivo e critico, e fin qui bene. Temi impegnati come la guerra, la morte, la sorte, impregnano il loro stesso nome, Cluster Bombs, ovvero le bombe a grappolo usate nelle ultime guerre. Le cinque tracce viaggiano su melodie intimistiche di un rock cantautoriale. I brani hanno forma incerta, strutture strofa-ritornello senza schemi, e la voce interpreta appassionata, anche se è pesante, rantola, si studia da sola. Un qualcosa su cui il cantante sa di dover lavorare. Infatti Vincenzo Elviretti, bassista e qui anche cantante, ammette che s’ispira a Lucio Battisti per il fatto che vuole riuscire a trasformare una brutta voce in qualcosa di unico. E impara la lezione lanciandosi in falsetti o urletti, ma l’impronta del gruppo molto più rock che pop lo spinge in dimensioni dilatate di rabbia, vedi Manuel Agnelli. La tecnica strumentale è acerba e spesso s’avvicina ad una musicalità da piano-bar. Ovvero le canzoni parlano di guerra triste, ma si potrebbero immaginare di sottofondo coppie che ballano il liscio al blu dei riflettori. Cosa ti aspetti?: molti elementi che devono trovare la giusta coerenza.
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La recensione Cosa Ti Aspetti? di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-09-11 00:00:00
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