Un esordio onesto e alla mano all'insegna dell'hip hop suonato
I Mistagram inseguono la formula sempre più popolare ma ancora rara del rap sulle strumentali suonate, e in questo primo, omonimo album ci presenta riferimenti chiari al classico beatmaking anni ‘90 ricco di piano elettrico, funk e vibrazioni r&b morbide, fianco a fianco con blues, reggae e una spolverata di rock. La band si giostra con equilibrio, insomma, tra un approccio da classico beat hip hop suonato e uno più vicino all’idea di barre rappate su suoni e linguaggi musicali diversi da quelli legati alla cultura delle produzioni hip hop (il primo Salmo, per intenderci), così che nelle 13 tracce si incontrano riff di chitarra elettrica e arpeggi western tanto quanto chop di tastiera e batterie suonate seguendo il modello dei più frequenti loop.
Difficile definirlo come un prodotto particolarmente originale, il canone musicale e lirico è quello classici, dal funk a Sergio Leone, dai ritmi in levare a Baudelaire, così come gli argomenti: la decadenza del rap italiano e gli mc fake, un po’ di notturni romantici e maledetti, un po’ di goliardia dal bar sentita e risentita. Nel complesso, però, l’omonimo dei Mistagram suona relativamente fresco e soprattutto genuino, divertente e alla mano. Sarà la bontà dei riferimenti musicali, che si fa perdonare anche una produzione non sempre a fuoco, o di quelli culturali in genere che anche quando telefonati colgono nel segno, vedi la scontatissima ma irresistibile B.B.C.</> e come pesca a piene mani musica e parole da ‘Il buono, il brutto e il cattivo.
---
La recensione MISTAGRAM di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-02-18 19:45:38
COMMENTI