GOVPelle Acida2022 - Rock, Alternativo

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La filastrocca tra pop, nosense e horror di Gov si tinge di un distorto grunge. Un singolo surreale che condanna a un ascolto ipnotico

Si apre con dei versi disumani Pelle acida, singolo con cui Gov fa il suo scompigliato ritorno sulle scene dopo Atipico, disco uscito nel 2021. Si tratta di un brano costruito su una chitarra graffiante ed essenziale, cantilenante nel suo saltellare su due note per tutta la strofa, che fa da contraltare al melodico giro di basso che sostiene la canzone. Gov canta immagini surreali e avvolte da un'aura cupa, come una sorta di filastrocca horror che sconfina nel nosense e che nel ritornello si sporca di grunge, con una doppia voce grattatissima a dare un tocco grezzo alla placida melodia. "Alligatori, pelle acida, distrazioni, un po' di felicità", le quattro figure che in successione sembrano un grottesco e allo stesso tempo ipnotico presagio di morte, sensazione amplificata dai coretti che emergono in sottofondo. Il brano cresce mantenendo la sua struttura circolare e ripetitiva, stringendosi sempre di più attorno a noi e aggredendo con una chitarra affilatissima e distorta, fino a farci cadere vittima del suo fascino letale.

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La recensione Pelle Acida di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-03-07 12:38:00

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