Black pavilion glitch: preparate le orecchie
Dopo aver ascoltato un paio di volte Black pavilion glitch mi è capitata una cosa che non facevo da tempo: ovvero ho spento il telefono, spento il computer, spento ogni possibile device elettronico, aperto la finestra e mi sono messo ad osservare il cielo di Milano arrossato nel vento della sera. Questa cosa, apparentemente banale, mi ha fatto riflettere nei giorni nei quali scrivevo questo pezzo su quanto, tale disco, sia stato potente, almeno per me. Intendiamoci: l'elettronica che potrete ascoltare in pezzi quali Cortisone seppur buona non è nulla di sconvolgente o di particolarmente nuovo, eppure la convinzione, la decisione, sì insomma la tenacia con cui si suona tale musica in questo disco è ammirevole e, quasi totalmente, appagante.
Tanto appagante che, come vi ho raccontato prima, dopo averne ascoltato per un bel po', uno proprio ha voglia di staccare con tutto e tutti. Forse "merito" o "colpa", chissà, alla vena psichedelica che in tracce quali Storm emerge con possanza. Una cosa che va detto a merito del lavoro è che la qualità media si mantiene sempre costante: forse solo l'inizio tradisce qualche indecisione, ma stiamo veramente parlando di un paio di sbavature del tutto ininfluenti nel computo dell'opera finale.
Un bel lavoro, che manca un po' di innovazione ma che nella decisione, impressionante decisione, con cui lo si esegue trova la sua forza.
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La recensione Black pavilion glitch di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-02-12 12:57:35
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