Alfonso Cheng Buvari 1990 2022 - Lo-Fi, Indie, Shoegaze

Buvari 1990 precedente precedente

Un disco che oscilla tra synthpop avanguardista e lo-fi disturbante, sulla scia di contaminazioni che vanno dal post-punk allo shoegaze.

Buvari 1990  è il titolo dell'esordio solista di Alfonso Cheng, eclettico musicista originario di Nocera Inferiore che ha militato per progetti musicali come Fiori di Cadillac LAMECCA.

In questi tredici brani in uscita per Badbird Independent, registrati in totale solitudine, sono presenti diversi background musicali che li rendono particolarmente interessanti. Si va dalle atmosfere pop-shoegaze di "Sabatosera" e "Lenotti" a quelle elettro-pop stile primo Contessa che si mischiano con il dream pop trascinante di "Penny". Il basso gioca sulle suggestioni post-punk di "Lucygrace" e la chitarra si diverte ad evocare gli anni Novanta in "Giulia" e "Albero Azzurro". Insomma, Alfonso Cheng naviga a vista in un oceano di sonorità lo-fi che richiamano i My Bloody Valentine e gli Slowdive, con i Cure di Pornography  e i Sonic Youth di Daydream Nation a fare da terzi incomodi insieme all'eco di Beach Fossils e Sparklehorse.

Il risultato è abbastanza sorprendente. Non è mai facile mettere insieme tante influenze diverse e riuscire a gestirle con padronanza. Buvari 1990 è un disco che oscilla tra l'avanguardia e un pop-rock disturbante e contemporaneo, tenendo sempre per mano i riferimenti generazionali e una scrittura talvolta surreale e spiazzante ("Simulacro"). Consigliato per gli amanti di una certa gioventù sonica.

---
La recensione Buvari 1990 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-03-02 07:30:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia