Un ritorno tra rock e sintetizzatori dove però non sempre tutti gli elementi appaiono tra loro in equilibrio.
Dopo un silenzio di diversi anni, i Dei Perfetti Sconosciuti sono tornati con il loro secondo disco, Fuori.
Dalle sonorità pulite ed eleganti dell’esordio la band si è spostata verso territori più grezzi, aggressivi, dove centrali sono comunque i sintetizzatori, accostati ad un pop rock più diretto e meno ricercato.
L’album appare diviso in due, con un inizio dove l’elettronica sembra quasi assente se non in minime incursioni ed una seconda dove invece prevale sulle chitarre.
Il risultato di questa scelta porta ad avere una prima parte che appare quasi incompleta, come se fosse sempre sul punto di esplodere e qualcosa impedisse al processo di compiersi, ad esempio nel caso di Cinico. Allo stesso tempo, la seconda metà contiene dei pezzi che convincono già dal primo ascolto per intensità e costruzione delle melodie.
Per Te è tra le canzoni che colpiscono da subito: una ballad dove ogni elemento è ben calibrato, dal testo intenso al cantato che non eccede mai.
Nel complesso il risultato è un album contenente diversi brani interessanti, dove la personalità della band riesce ad emergere attraverso gli elementi elettronici intrecciati al resto degli strumenti. Questa volta però le melodie non risultano ben costruite in tutti i casi; spesso appaiono poco connesse con i testi, come se arrivassero a sfiorare le parole senza però entrare con queste in contatto, non riuscendo quindi a coinvolgere del tutto.
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La recensione Fuori di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-04-21 11:14:00
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