Un viaggio intenso e affascinante attraverso paesaggi sonori oscuri e malinconici.
Hamal è il titolo del terzo album in studio di Daniele Sanfilippo, musicista cosentino che nel 2014 aveva pubblicato l'apprezzatissimo LEM, un viaggio interstellare tra l'universo della musica elettronica e la galassia del post-rock.
In quest'ultimo lavoro, il fonico calabrese ha deciso di alzare ulteriormente l'asticella proponendo un percorso di nove tracce che guardano a paesaggi sonori più oscuri e malinconici. Ne abbiamo un assaggio iniziale con la suggestiva "Drops", a cui segue immediatamente una "Rainy Season" che riesce a guardare agli anni '70 senza sembrare nemmeno per un secondo roba da boomers. Il ritmo lento e vagamente sinistro della title-track ci fa riassaporare i territori post-rock, mentre le atmosfere inquiete e ricercate di "Ayla" potrebbero essere benissimo incluse nella colonna di un film drammatico dei nostri tempi. Molto suggestiva anche l'atmosfera malinconica di "Faith Yuna", brano consegnato alla melodia di una chitarra acustica splendida e suggestiva. Menzione speciale per i quasi sei minuti di "Dark And Light", brano figlio degli anni '80 e della soundtrack music stile Carpenter.
Daniele Sanfilippo continua il suo percorso di musicista e compositore nel migliore dei modi, orientato verso scenari sonori che sembrano ammiccare al mondo del cinema con una serie di composizioni circolari e avvolgenti, immersive e particolarmente intense.
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La recensione Hamal di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-03-12 00:00:00
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