Venere Goya 2022 - Rock, Indie, Alternativo

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Il ritorno dei Venere dopo 20 anni è una criptica dichiarazione d'amore alt rock, che con poche parole lascia bruciare un sentimento lancinante

Era tanto che la Venere di Marco Iacomelli rimaneva inattiva, immobile nell'enorme sottobosco dell'underground italiano. Una ventina d'anni di silenzio, ora interrotti da Goya il loro ultimo singolo, forse il preludio a qualcosa di più corposo più avanti. Ancora non lo sappiamo, ma la curiosità è stuzzicata, almeno ad ascoltare questo primo assaggio di musica dopo così tanto tempo.

Goya riprende in pieno le radici alternative degli anni '90, tra Verdena e Smashing Pumpkins, aprendosi con un giro di chitarra acustica rapidamente inghiottito in un distortissimo terremoto sonoro. Il testo è composto da poche parole ripetute come un mantra apocrifo, rivolta a un individuo non meglio identificato, quel Goya che nella coda del brano diventa un grido lancinante, così ardente nel suo infrangersi contro il muro post-grunge che lo circonda che sembra riuscire a bucarne lo spessa corazza. Una dichiarazione d'amore criptica, infinita nella sua grazia minimalista, che finisce con l'esplodere nel cielo.

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La recensione Goya di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-03-24 15:18:00

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