Rhabdomantic Orchestra Almagre 2022 - Psichedelia, Jazz, Afro-beat

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Una matassa sonora di un certo peso

Almagre segna il ritorno, il gradito ritorno, del collettivo Rhabdomantic Orchestra e la prima cosa che posso dirvi su questo lavoro è che, poche volte, negli ultimi tempi, avevo avuto a che fare con una matassa sonora tanto consistente, profonda e diversificata. Se infatti l'afrobeat qui viene trattato, anche giustamente, come una sorta di religione, mi vorrei soffermare, almeno all'inizio di questa recensione, sulla qualità intrinseca di questa produzione. Provate ad andare all'ultima traccia, la fascinosa Rebis per capire quanto sto dicendo: ogni suono è curato alla perfezione, gli strumenti, i diversi strumenti suonano che è una meraviglia e gli arrangiamenti sono il più lontano possibile dal concetto di "banali e triti".

Tanto vi basti per certificare come Almagre sia un disco di tutto rispetto, con un sacco di rimandi incrociati, influenze parallele e echi di mondi, tempi e sonorità passate: "Afrobeat, spiritual jazz, salsa, melodie del mediterraneo, derive kraut rock, library music sono solo alcuni degli ingredienti utilizzati, condensati e rimescolati con lo scopo di restituire una visione fluida di ciò che comunemente chiamiamo world music".

Anche pezzi come El Martir Aini danno questa sensazione di vastità e, giustappunto, stratificazione per un lavoro che, vi consiglio, non può essere affrontato solo dopo un ascolto, magari svogliato. Questo è un disco che "s'impone" per essere ascoltato pigliandosi tutto il tempo necessario. Certo, non una roba facile al giorno d'oggi ma statemi a sentire: se troverete il tempo, il tempo giusto per farlo, ne godrete alla massima potenza. Pronti per il viaggio?

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La recensione Almagre di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-05-06 00:00:00

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