Un nuovo lavoro appassionante e convincente per un cantautore che non ha intenzione di instaurare compromessi con la canzone nazional-popolare
Primavera '22 è il titolo del nuovo lavoro discografico di Andreotti, cantautore e polistrumentista giunto alla pubblicazione del suo quarto album di inediti. Queste nuove otto tracce arrivano ad un anno di distanza da Accollo!, disco che aveva già convinto le nostre anime assetate di cantautorato e psichedelia lo-fi.
La Primavera di Andreotti si apre con un titolo tanto beffardo quanto eloquente, "Naziskin, Maneskin, Orietta Berti e Bruce Lee", una sorta di manifesto e dichiarazione d'intenti che sfocia in un mare di psichedelia distorta che ricorda Giorgio Poi e Battisti, Kevin Ayers e Syd Barrett. Un fiume di sonorità sfacciatamente vintage con una dose super di ironia e violenta satira della realtà nazional-popolare. Non mancano i voluti e ricercati intenti politici, ben nascosti dietro il velo di effetti sonori e vocali che rimandano ad atmosfere oniriche e rilassanti ("che dici tesoro se avessi tre palle potrei essere un fenomeno/ ma ambisco solo ad essere un re/ pisciare impunemente su un fascista in viale del re...a Roma"). Andreotti non mostra mezze misure, la sua canzone si carica di una rabbia intrinseca che prova ad ingannare tutti ma invece rivela alla grande il suo intento polemico ("Sanremo", "Fasciobigotta"), per poi tornare a piacimento su sentieri più intimi e sentimentalmente pop nella splendida "Passerà".
La nuova stagione musicale di Andreotti convince esattamente come il lavoro precedente. Il cantautore è un maestro della rivoluzione dal basso, adora scardinare gli schemi della classica forma canzone italiana ed è in grado di dare vita ad una scrittura polemica e appassionata, lasciandola danzare in un limbo di suoni e vocalità intriganti ed eteree.
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La recensione Primavera 22' di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-04-09 08:39:00
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