Il bello della libertà d'espressione è la cartolina dal Draghistan, stato liberal-dispotico immaginato da Sir Oblio.
Torna alla carica dalla provincia di Varese il rapper più prolifico dell'undeground italiano: parliamo di Sir Oblio, vecchia conoscenza su queste colonne musicali dell'Internet che prende l'ultima coda di un trend topic degli ultimi due anni e ci plasma intorno il suo nuovo singolo, dal titolo “Draghistan”.
Il gioco di parole è presto spiegato, perché il cognome dell'attuale premier nostrano vede l'aggiunta del suffisso -stan richiamando alla mente regimi dittatoriali tanto retrogradi quanto radicali; il tema portante, declinato tra barre hip-hop che si muovono su un beat ortodosso, è il dissenso nei confronti delle restrizioni anti-Covid, dei vaccini e dei pass che hanno caratterizzato quei periodi dove si provava ad uscire dalle fasi più feroci della pandemia. Sul versante artistico è un pezzo (anzi, otto versioni dello stesso pezzo) che non toglie nulla ad un percorso creativo robusto e ben sviluppato, mentre sul piano ideologico si tratta di una voce che non ha grossi timori nel dire il proprio parere, per quanto possa apparire scomodo e contrario a come sono orientate la maggior parte delle persone in tanti ambienti, compreso quello della musica.
Il bello delle democrazie è che, con toni pacifici, ognuno può esprimere la propria opinione, quindi Sir Oblio si prende la sua giusta libertà parlando di tirannia, convinto del paradossale cortocircuito liberal-dispotico nel quale, a suo dire, ci troviamo. Nel tempo che capiamo se siamo tutti schiavi o se effettivamente certi strumenti di contenimento siano serviti a qualcosa, via via il green pass viene depotenziato, e da Saronno nuove produzioni sono pronte ad essere diffuse a stretto giro.
---
La recensione Draghistan (single) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-05-25 00:17:38
COMMENTI