“C’era Una Volta La Lira”, canta FMC, giovane cantautore messinese. Un de profundis della nostra vecchia – ma soprattutto affidabile – moneta. Ma sì, la lira, quella delle svalutazioni selvagge per fare la felicità degli industriali e l’infelicità dei consumatori, dell’inflazione a due cifre, della fuoriuscita dallo Sme.
La figura del cantautore, d’altronde, ha questa grande fortuna: spara quattro slogan in rima e passa per impegnato. Declama FMC: “C'era una volta la lira/ come era bello quando c'era/ e vedrete che ruberemo i panini come a scuola/ come i bambini ai bambini con ira” . Uno scenario da Signore delle Mosche. E gli scongiuri più elaborati e fantasiosi sono d’obbligo quando si sentono queste funeste parole: “C'era una volta la lira/ ma tutti volevano l'Europa/ Adesso c'è un po’ d'Africa e anche un po’ d'Argentina” . Eh, come no. Te l’immagini che fine avremmo fatto con la lira, tra petrolio a 72 dollari il barile e scandali finanziari assortiti? Altro che Argentina. Meno male che ci hai risparmiato la sciocchezza del cambio con l’euro a 1500 lire. Ma temo che sia stato un semplice problema di metrica.
Detto questo, musicalmente il lavoro non è un gran che. Pop all’italiana, con arrangiamenti orchestrali in bilico tra tentazioni etno ed eccessi sanremesi – si ascoltino i pirotecnici assoli di chitarra – che non riescono a sfuggire a un’implacabile deriva di già visto e sentito. Il remix della famigerata “C’era Una Volta La Lira”, poi, è un esperimento che non andava fatto. I suoni non sono quelli giusti, e non basta una cassa in quattro quarti e una tastiera mutuata dai Datura per risultare trascinanti.
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La recensione Presumendo… di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-05-06 00:00:00
COMMENTI (1)
rockit.it/recensione/5735/f… scusa !
13 LUGLIO 2024. DOPO 18 ANNI...DA QUESTA SPLENDIDA RECENSIONE DEL SIGNOROTTO , GRANDE ESPERTO MUSICALE- GIORNALISTA, MANFREDI LAMARTINA...
NON BASTEREBBERO SCUSE. A PARTE TUTTI I SERVIZI SUL CARO VITA E PREZZI DI QUESTI ANNI, OGGETTIVI E SCHIACCIANTI. CI ASPETTIAMO DELLE SCUSE PUBBLICHE.
BRANO SCRITTO NEL 2004, DUNQUE 20 ANNI FA. PER NON DIMENTICARE ! M.L. CIAO !!!
“C’era Una Volta La Lira”, canta FMC, giovane cantautore messinese. Un de profundis della nostra vecchia – ma soprattutto affidabile – moneta. Ma sì, la lira, quella delle svalutazioni selvagge per fare la felicità degli industriali e l’infelicità dei consumatori, dell’inflazione a due cifre, della fuoriuscita dallo Sme.
La figura del cantautore, d’altronde, ha questa grande fortuna: spara quattro slogan in rima e passa per impegnato. Declama FMC: “C'era una volta la lira/ come era bello quando c'era/ e vedrete che ruberemo i panini come a scuola/ come i bambini ai bambini con ira”. Uno scenario da Signore delle Mosche. E gli scongiuri più elaborati e fantasiosi sono d’obbligo quando si sentono queste funeste parole: “C'era una volta la lira/ ma tutti volevano l'Europa/ Adesso c'è un po’ d'Africa e anche un po’ d'Argentina”. Eh, come no. Te l’immagini che fine avremmo fatto con la lira, tra petrolio a 72 dollari il barile e scandali finanziari assortiti? Altro che Argentina. Meno male che ci hai risparmiato la sciocchezza del cambio con l’euro a 1500 lire. Ma temo che sia stato un semplice problema di metrica.
Detto questo, musicalmente il lavoro non è un gran che. Pop all’italiana, con arrangiamenti orchestrali in bilico tra tentazioni etno ed eccessi sanremesi – si ascoltino i pirotecnici assoli di chitarra – che non riescono a sfuggire a un’implacabile deriva di già visto e sentito. Il remix della famigerata “C’era Una Volta La Lira”, poi, è un esperimento che non andava fatto. I suoni non sono quelli giusti, e non basta una cassa in quattro quarti e una tastiera mutuata dai Datura per risultare trascinanti. @manfredi