La bottega di un artigiano della musica con vista su tutta la Sicilia
Il cantautore siculo Felice Briguglio ha scelto come nome d'arte Marsili, il vulcano sommerso attivo più grande d’Europa, e ha racchiuso dieci nuove canzoni in Ossario, il suo secondo album dopo Aut de gamme del 2019 con Cesare Basile alla produzione artistica. Classe 1977, oltre a cantare, ha suonato le chitarre, la batteria e le percussioni, lasciando a Michele Musarra il basso, le tastiere e il theremin.
L'inizio di Campane e quindi del disco è in medias res, senza esitazioni, per parlare subito di errori con cui fare i conti, di un mondo migliore forse impossibile e di un domani che "sarà lo stesso". Nei brani appaiono finestre dipinte, case disegnate e mongolfiere immaginarie che sono metafore dell'amore da alimentare per perdersi nel vuoto. Poi c'è la Sicilia di Catania, sulla tratta Pianotavola - Valcorrente, sulla rotta dalla voce alla chitarra. La title-track Ossario racconta la varia umanità, Rena è una preghiera contemporanea per una società distratta, Fine raccoglie emozioni struggenti come le pagine bianche di un libro già concluso, Alloro è uno storytelling sognante, ritmato e senza tempo mentre Solo è il tenero diario di un padre. "Non si vede neanche un Astronave" è invece il bilancio amaro sul futuro che ha già bussato alla porta del presente, prima della poesia di Arturo, un omaggio ad Arthur Rimbaud.
Marsili non ha bisogno di consigli. I brani dell'album, molto omogenei all'ascolto, sono il frutto di un artigianato musicale che purtroppo nel panorama attuale non si pratica quasi più. La sfida è continuare a modernizzare il cantautorato, mantenendone intatta la qualità, alla ricerca della canzone perfetta, orecchiabile e cantabile con tutto il suo messaggio dentro.
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La recensione Ossario di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-02-27 22:55:32
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