Tanta semplicità e schiettezza
Homeware di Mido è un disco talmente semplice e lineare nelle sue intenzioni che, quasi, non ci si crede. E pure la descrizione di questo lavoro che ci fornisce direttamente l'artista lo conferma: "Registrato con Logix Pro X, una Gibson Les Paul, un vecchio basso Eko e qualche pedalino". Nessun panegirico retorico o di intenzioni: qui si danno solo, poche, informazioni dal punto di vista tecnico e tanti saluti. Ma in fondo va bene così quando si ha a che fare con un album come questo, un disco strumentale di rock-blues tradizionale, suonato bene ma senza particolari guizzi dal punto di vista compositivo o per quanto concerne gli arrangiamenti.
Una traccia, infatti, come Pandemic Flu, al netto che sia suonata certamente bene, non ha alcun tipo di velleità di innovare il genere: questo è blues, suonato da qualcuno che sa quanto sta facendo ma che non ha tra i suoi obiettivi, né primari né secondari, quello di sorprendere l'ascoltatore. Si tratta insomma di una robusta linea retta, nella quale non ci sono stazioni intermedie o cambiamenti di rotta. Qui si fa il blues, il blues-rock e solo quello. In un panorama musicale che fa dell'ibridazione e del mescolamento dei generi il suo tratto distintivo, l'univocità di Mido è la sua precipua firma d'artista.
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La recensione Homeware di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-04-28 08:26:25
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