Un'escursione fuori dal seminato per il Lost Reflection. L'appropriarsi di una voce altrui per la farla propria in modo nuovo.
La storia dei Lost Reflection inizia a metà anni '90 nel cuore dell'underground musicale italiano. Nell'arco di quasi 25 anni la band ha spaziato in territori Nu Hard Rock legati a doppio filo con la tradizione britannica dell'Heavy Metal più puro, quello che riconosce nei Black Sabbath i padri indiscussi del genere. Fabrizio Fusco e soci dopo Trapped in the net, ultimo lavoro in studio del 2018, tornano con un singolo che per certi versi irrompe nello stile dei Lost Reflection.
Il singolo è infatti una cover di John Bon Jovi, It's my life. Un brano che ha fatto la storia del rock mainstream e che la band romana ha saputo senza dubbio far proprio con un arrangiamento dominato da archi e pianoforte. I sintetizzatori hanno un ruolo centrale ma nel mix si trovano un passo indietro per essere di supporto all'accompagnamento senza mai invaderlo o sovrastarlo.
A differenza della versione originale, in cui la voce è centrale e diretta, nell'interpretazione dei Lost Reflection questa guida l'ascoltatore verso il crescendo del ritornello integrandosi e dando ritmo agli accordi e al fraseggio del pianoforte.
Reinterpretare un brano per certi versi molto diverso dal proprio stile artistico non è mai semplice e richiede spesso coraggio. I rischi che si corrono sono tanti ma il principale è senza dubbio quello di non risultare autentici. Con la cover di It's my life tuttavia, i Lost Reflection hanno centrato l'aspetto più importante di tutti e che spesso in molti falliscono, ovvero riuscire a far proprio un brano famosissimo senza snaturarlo.
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La recensione It's My Life di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-05-13 11:10:00
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