Dicotomico (ma più sì che no).
Che Sara Zaccarelli aka Nudha nel suo omonimo disco d'esordio solista dimostri di sapere cantare e, soprattutto, interpretare i brani non ci piove: è un dato di fatto ed è la prima roba bella che si comprende dall'ascolto dell'lp. Tuttavia, come ho scritto nella descrizione breve di Nudha questo lavoro mi ha lasciato un senso dicotomico nell'animo: ovvero, per spiegare in maniera più chiara le mie osservazioni, se da un lato ho apprezzato, tantissimo, la già citata parte vocale mi sono meno piaciute quelle testuali e, in certi frangenti, gli arrangiamenti.
Se si parla degli arrangiamenti dei pezzi, però, va fatto un distinguo: questo album è pieno di pezzi orchestrati con perizia e bravura, come ad esempio la bellissima Piccola, a mio modesto avviso il brano migliore dell'intero disco. Tuttavia la qualità non è una costante, piuttosto l'eccezione. Quello che, ahimé, invece si presenta con maggiore frequenza è una parte testuale un po' debolina.
Per una dalle capacità di Nudha testi di maggiore impatto avrebbe giovato tantissimo: lei è seduta su una macchina dal motore potentissimo, la sua voce, e scegliere un itinerario banale e una strada trafficata (ovvero le parole e gli arrangiamenti) è un vero peccato. Anche se le parti di luce sono maggiori rispetto a quelle in ombra.
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La recensione NUDHA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-05-21 08:27:00
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