Etta ScolloCanta Ro’ In Trio2006 - Pop

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Non tutti i salti nel buio finiscono per nuocere, sapete? Se ti arriva fate conto un comunicato stampa sibillino, non hai idea di chi si parla ma ti abbandoni lo stesso a un indizio, un particolare, anche solo un nome curioso. Ed è bello, poi, scoprirsi più ricchi e felici.

Perché se Rosa Balistreri, come ahimè mi suggerisce google, è stata una figura leggendaria del cantautorato folk di Sicilia, con questa personale rilettura Etta Scollo si mostra quantomeno interprete alla pari, indovino, capace di pungolare con magnifico piglio melodrammatico ogni corda emozionale. Voce portentosa, datemi retta.

Una rosa di 18 brani live in cornici difficile immaginare più idonee, Festival delle Orestiadi di Gibellina e Teatro Tipi di Berlino, dove l'artista risiede da anni. Luoghi popolari e insieme di culto, insomma, deputati all'ascolto attento, al rispettoso silenzio. Tanto più se regine di scena son canzoni dialettali, filastrocche e cantilene avvolte nella notte dei tempi. Tenere e sognanti, incalzanti e vigorose, struggenti e sensualissime. Brividi caldi. Delizia per l'udito e stilettate al cuore. A evocare talvolta un De Andrè sulle tracce della terra natìa, altrove due grandiose Terese, De Sio e Salgueiro dei Madredeus.

E poi sentite. Canta Ro' in trio, titola l'album. Ma dietro musica da camera, pare ci sia un ensemble al gran completo. Etta infatti, avvalendosi del contributo del fratello Sebastiano al liuto rinascimentale e Ferdinand Von Seebach al trombone, è affiancata da Frank Wulff e Hinrich Dageför, discreti e puntuali uomini-ombra che fai prima a dire cosa non suonano. Dico solo che c'è spazio anche per il marranzanu (sorta di scacciapensieri), e la ciaramella (un tipo di cornamusa). Gente con due cose tante, altro che.

Disco maestoso, gravido di passionalità, certamente non per tutti eppure di respiro universale.

Un lavoro, davvero, per il quale non trovo sufficienti parole. Vuoi lacune mie, vuoi per le sue infinite suggestioni o proprio perché racconta un pezzo di Noi, spesso ignari delle nostre stesse radici. Occorre, semplicemente, acquistarlo.

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La recensione Canta Ro’ In Trio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-06-05 00:00:00

COMMENTI (4)

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  • utente018 anni faRispondi

    Io più che professorino, sono figlio di sani terroni. Bravi che avete corretto, così non fate incazzare mio padre. Anzi A mio padre.:)

  • utente018 anni faRispondi

    bei tipini che siete.
    se uno sbaglia un apostrofo nel forum rompete il cazzo a vita.
    se voi scrivete una minchiata in una recensione non bisogna neanche farlo notare se no si passa per professorini.

  • faustiko18 anni faRispondi

    ...o professore! :[

  • utente018 anni faRispondi

    Se cercavi "Balistreri" google ti dava più risultati. Forse perchè si chiama Balistreri e non Balestreri.