Senza regole è meglio.
Remoto è il titolo del debutto discografico de Ilbuconero, un duo torinese con poche regole e tantissima voglia di sperimentare.
L'album è composto da sette tracce che viaggiano su binari paralleli, mescolando incroci di voci e sonorità che spaziano tra l'elettronica e il noise, varcando spesso i confini della psichedelia. Ogni brano ha una base lirica abbastanza pop, con testi che spesso deviano verso una direzione surreale lasciandosi accompagnare da arrangiamenti essenziali ma assolutamente non banali. "Ripari" è un lungo persistere di caos calmo, con un finale lasciato a suggestioni sonore che richiamano rumori e versi di animali; "Shibari" è un lento scorrere di parole e immagini, così come la successiva "Claust", che è uno dei brani che a livello di arrangiamento riesce a sperimentare di più. Il duo piemontese stravolge le regole del cantautorato tradizionale, costruendo linee vocali su arrangiamenti che fanno del rumore la loro base di partenza, evolvendo verso un pop d'avanguardia che ricorda la psichedelia degli anni '60 e l'oscurità degli '80. Fra gli altri brani interessanti troviamo "Cuore di cane", che procede lenta fra atmosfere di rock alternativo e un songwriting allucinato, così come la conclusiva "Guerra!", cinque minuti e mezzo che riescono a mettere d'accordo i Massive Attack e i Massimo Volume.
Curioso e intraprendente, il debutto discografico de Ilbuconero riesce a convincere sia nella forma che nella sostanza, attraverso un costante richiamo ad una scena underground italiana che manca da troppo tempo e con un concreto sguardo alle possibilità future del progetto. Da tenere d'occhio.
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La recensione remoto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-06-12 09:10:51
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