Qualche incertezza ma anche tanto cuore
Litri d'amore serviti al dolore, album d'esordio di Giacomo Roppa, non è certamente un lavoro perfetto. Eppure, specialmente grazie a pezzi quali Promise, regala all'ascoltatore qualche momento non soltanto interessante ma anche ben realizzato. Ma andiamo con ordine. Roppa realizza un disco prevalentemente di pop-blues, con tante ballad, tra cui una cover degli Stones, nel quale ci presenta il suo essere artista soprattutto tramite i testi. Se infatti gli arrangiamenti, a parte qualche eccezione, sono quasi sempre semplici e lineari, i testi, a volte, ci regalano qualche "cambiamento di rotta" gradito.
Eppure, a proposito delle sbavature sopra-citate, proprio l'assenza di continuità in tali momenti è forse, per così dire, il peccato più grande di un lavoro che, almeno a "volo d'uccello", è certamente gradevole. Certo, manca sempre quel tocco in più e di originalità e di complessità che avrebbe dato al tutto una forma non soltanto più gradevole ma anche memorabile/memorizzabile ma la qualità media è comunque alta.
Forse, vero il finale, si intuisce una certa qual crescita di Roppa, un cambiamento dal solito registro diciamo. Ecco, se proprio dovessi dare un consiglio all'artista blues, sarebbe proprio quello: ampliare le sue vedute, aprire un po' il cuore e lasciarsi andare. Troppo controllo alla lunga stanca, specie nel rock'n'roll no?
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La recensione Litri d'amore serviti al dolore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-06-07 08:22:28
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