Il nuovo singolo del duo bolognese prende di petto l'esperienza pandemica ma inciampa in uno sterile semplicismo lirico
Nuovo singolo per il duo bolognese Cenere – nello specifico Sarah Fornito (ex voce di Diva Scarlet e Decana) e Rebecca Dallolio – dopo la strada spianata da Che differenza fa nel 2020, e nuova prova di forza per un'impostazione fondamentalmente pop rock che chiede alla sua stessa essenza originaria di sprigionare ogni idea e ogni rancore con onestà e senza mezzi termini. Peccato solo che questa nuova prova in studio a sé stante, A testa in giù, si dimostra tanto schietta e diretta nelle sue argomentazioni quanto scontata nella sua formula discorsiva. Scelta, questa, che opprime un impianto sonoro comunque da tenere in considerazione per ciò che concerne talento esecutivo e intenzioni sostanziali del progetto.
Il riferimento tematico principale, come per moltissime altre produzioni sia nazionali che internazionali ad ogni livello di portata mediatica, è la tragica esperienza pandemica che tutti ancora viviamo e che forse – ribadiamo: forse – ci stiamo gradualmente lasciando alle spalle, chi con più chi con meno difficoltà e problemi di sorta, sia a livello professionale che su lunghezze d'onda prettamente intime e personali. Il problema riguarda, però, il modo in cui Fornito e Dallolio dispongono il loro impianto discorsivo.
In parole povere, va benissimo provare ad essere rock fino al midollo, quindi ricercare l'immediatezza espressiva di un'urgenza concettuale assoluta da rendere accessibile per meglio condividere un vissuto forse ancora più importante rispetto ad altre situazioni emotive più eterogenee. Ma semplificare il proprio linguaggio per incrementare l'impatto del messaggio da comunicare non vuol dire scarnificare i termini di un'argomentazione che, invece, avrebbe bisogno di un approfondimento umanistico ben differente rispetto a quello qui proposto.
Volendo essere pignoli e giocare di valutazione utilitaristica rispetto al marasma di produzioni legate in maniera più o meno diretta al tema pandemico, siamo anche fuori tempo massimo ma poco importa. Ciò che salta all'attenzione è l'occasione persa di fare del buon pop rock – la cui base, invece, è qui presente in maniera limpida e netta – senza eccessivi e francamente inutili sbalzi di semplicismo lirico.
---
La recensione A testa in giù di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-06-27 20:36:55
COMMENTI