Classico, sonoro e luminoso
Wild Silence di Marco Bonvincini è davvero un disco facile da "leggere". Intendiamoci: non voglio intendere con facile banale, ma, appunto, semplice da carpire nella sua intima essenza. Un'intima essenza fatta di un folk che segue i dettami della tradizione, con una bella voce (ri)sonante, arrangiamenti piani ma efficaci e canzoni dolce-amare. Certo, ogni tanto almeno, l'ascoltatore avrebbe anche necessità di un piccolo, per quanto intrigante, cambio di direzione ma Bonvincini ha un'idea praticamente granitica della sua musica e questa segue: "Wild Silence è un disco nato dall’esigenza di racchiudere insieme tutte le emozioni e le esperienze vissute durante il lockdown e la pandemia attraverso le canzoni che lo compongono".
Ci sono qui, quindi, belle canzoni come The Last Time e altre, specie sul finale, che ripetono un po' troppo lo schema delle precedenti. L'impressione, comunque, è quella di essere di fronte ad un lavoro realizzato con una passione molto forte, credendo in modo ardente e forte in quanto si sta cantando e suonando. La musica non è una prova di fede, per carità, ma, almeno in certe occasioni, può anche essere definitiva come un atto di fede.
E qui di fede, fede del folk almeno, ce n'è tanta: magari semplice, alle volte troppo semplice, ma in grande quantità.
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La recensione Wild Silence di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-07-15 08:56:21
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